31 gennaio 2010

Le interviste di Sciuscia: Alessandro Del Piero


La rete di marchette che uno come Sciuscia può vantare è assolutamente inimmaginabile da voi poveri ed ingrigiti impiegati che siete lì a cliccare nella speranza che qualche blogger dal sagace umorismo pungente risollevi la vostra triste giornata facendovi fare quattro risate.

Sciuscia è in grado di avvicinare i personaggi più in vista dello star system, le rock star più trasgressive, i politici più puttanieri.

Eccovi quindi un'altra puntata di "Le interviste di Sciuscia", la rubrica nell'ambito della quale incontro V.I.P. di ogni sorta e sviscero la loro vita privata con le domande piccanti ed invasive che piacciono a voi, pubblico voyeur e gossip-dipendente che vuole fingersi alternativo e non interessato a vacuità e pettegolezzi.

L'ospite di oggi è un noto calciatore italiano, Alessandro del Piero.


[*SCENA: la stessa de "L'intervista di Giammarioli"*]

SCIUSCIA: - Benvenuto al capitano panchinaro della Juventus, Alessandro del Piero. Del Piero: calciatore, uomo di spettacolo, odiato da tutti. Come si diventa odiati da tutti, Alex?
DEL PIERO: - Padellando ogni competizione mondiale ed europea dal 1995 ad oggi, e continuando comunque ad essere convocati da Lippi.

SCIUSCIA: - Come saprai, Alex, io sono interista. Sai che non ti posso vedere, vero?
DEL PIERO: - Posso immaginare...

SCIUSCIA: - Ecco, immaginerai sempre troppo poco. Ma passiamo ad altro, Alex, ti va?
DEL PIERO: - Volentieri.

SCIUSCIA: - Bene. 26 Aprile 1998: ti dice nulla questa data?
DEL PIERO: - Sì. Erano sei anni esatti prima che perdessi la verginità in una raro impeto di pietà della Chiabotto.

SCIUSCIA: - Chiaro, ma soprattuto era il giorno della famigerata partita Juve-Inter decisiva per lo scudetto. Il giorno del famoso rigore di Iuliano su Ronaldo.
DEL PIERO: - Ah.

SCIUSCIA: - Segnasti, in quella gara, possibile che non ti ricordi nulla..?
DEL PIERO: - Be', quello era il mio gemello bravo, quello che gioca in campionato, mica quello sta in Nazionale.

SCIUSCIA: - Be', ma quest'anno, in campionato, non stai andando molto bene, no? Zero goal, non ti era mai capitato.
DEL PIERO: - E' vero, ma quando questa intervista sarà pubblicata ne avrò segnato almeno uno.

SCIUSCIA: - Be', dopo una simile prestazione, credo sia impossibile che il CT azzurro ti ignori per il Mondiale 2010, dico bene?
DEL PIERO: - La scelta non sta a me, ma non ti nascondo che mi piacerebbe, partire per il Sudafrica.

SCIUSCIA: - Io ti ci vedrei bene col piccone dentro una miniera di diamanti, in Sudafrica...
DEL PIERO: - Come dici..?

SCIUSCIA: - Nulla, dicevo che ti faccio i migliori in bocca al lupo.
DEL PIERO: - Ah, ti ringrazio, crepi.

SCIUSCIA: - Sì, crepasse chi dico io... Ehm, senti, sempre in tema di nazionale, avrei un'altra domanda per te. E ti avverto che riguarda il tuo storico dualismo con Roberto Baggio.
DEL PIERO: - Dimmi pure.

SCIUSCIA: - Secondo te, come è stato possibile che siamo riusciti a scegliere come allenatore della nazionale sempre ed unicamente l'unico italiano su sessanta milioni che avrebbe fatto giocare te invece di Roby?
DEL PIERO: - Ma...

SCIUSCIA: - Ok, non ci interessa. Senti, vogliamo parlare del Del Piero uomo? Com'è la vita privata di una bandiera del calcio?
DEL PIERO: - Volentieri! Devi sapere che...

SCIUSCIA: - Lasciamo perdere, non mi va più. Parliamo della Juventus. E' di poche ora fa la notizia dell'esonero di Ciro Ferrara e dell'arrivo al suo posto di Zaccheroni. Credi che le dirigenza bianconera stia cercando di farsi impiccare dai tifosi, o semplicemente i dirigenti non ci sono più da anni e quelli che fanno queste scelte sono sagome di cartone mosse da dei criceti con un sistema di carrucole?
DEL PIERO: - Io...

SCIUSCIA: - Prossima domanda. Dai che è l'ultima.
DEL PIERO: -...ok.

SCIUSCIA: - Francia-Italia, finale dell'Europeo 2000. COME CAZZO SI FA A SBAGLIARE DUE GOAL COME QUELLI?! MA QUANTO CAZZO SEI SCARSO?! PERCHE', PERCHE' DOVEVI ESSERE ITALIANO?! DIO MIO CHE SCIAGURA! COSA ABBIAMO FATTO PER MERITARCI TE? COSA?!
DEL PIERO: - Questo lo trovo molto ingiusto! In quella partita ci sono anche un sacco di colpe della difesa che...

SCIUSCIA: - STA' ZITTO! STA' ZITTO! GOBBO DI MERDA! PARALITICO! FAI SCHIFO! NON RIESCI NEANCHE A TRASCINARTI DIETRO LE GAMBE! GOBBACCIOOOOOO TI AMMAZZ...

[*Sciuscia viene trascinato via scalciante dagli addetti alla sicurezza*]




Nella foto: Del Piero partecipa senza alcuna motivazione
ai festeggiamenti per la vittoria nel Mondiale 2006



(E comunque, io ce lo porterei, Del Piero, ai Mondiali, se fossi Lippi. Per far ricadere la colpa della ovvia eliminazione che ci attende anche su di lui.)

(Bravo, ottima mossa fare il gufo a cinque mesi dai Mondiali, questo attirerà le simpatie dei lettori.)




28 gennaio 2010

Nuovo blog, stessa pezzentaggine

Sopra, un'immagine prevedibile




E venne l'Avvento del Signore. Oramai da tempo se ne parlava, le voci si rincorrevano veloci, le smentite si susseguivano ad ogni nuovo rumor, l'Inter era sempre più sola in vetta alla classifica.

Alla fine, il nuovo blog è stato dato alla luce.

Non senza fatica, non senza sofferenze.

Elementi sono stati modificati, box sono stati cancellati, bestemmie sono state proferite. Righe e righe di codice HTML sono state eliminate, riscritte, copiate, stuprate analmente. Combinazioni di colori dalle più cupe alle più hair metal band anni '80 sono state vagliate.

Ed il risultato è questa merdata che vedete.

E in versione provvisoria, per giunta, che avrei anche potuto limarla offline e poi metterla su, ma fa più fico avere il blog "in beta release" per qualche giorno e modificarlo via via. Emix insegna.


E poi, niente, oramai è questo qua, ve lo tenete, che a me onestamente interessava solo allargare il campo del post per poter scrivere più grosso ed avere uno sfondo scuro che stressasse di meno la vista.







27 gennaio 2010

Organizzarsi per vedere il derby OVVERO quando si è troppo pezzenti per non esserlo



Obiettivo
C'è il derby ed io e il Cava si cerca di scroccare casa al Giova per vederlo.


Strumento
Windows Live Messenger



Svolgimento



Sciuscia scrive:
Ehi frocio.

Cava scrive:
We.

Sciuscia scrive:
Ho il telefono scarico. Dammi il numero del Giova..?

Cava scrive:
...mica mi farai andare a prendere il cellulare?

Sciuscia scrive:
Hai ragione. Accedi alla SIM telepaticamente e poi invia il numero alla mia casella di mail col pensiero.

Cava scrive:
Ok.
Cava scrive:
Arrivato?

Sciuscia scrive:
Anzi, fai un upload direttamente nel mio encefalo, che facciamo prima.

Cava scrive:
Ok.
Cava scrive:
Arrivato?

Sciuscia scrive:
No.
Sciuscia scrive:
Temo che, fino a che gli scienziati non inventeranno il futuro, ti tocca andarlo a prendere.

Cava scrive:
Ma non c'ho voglia di allungare il braccio.

Sciuscia scrive:
Cioè... questa me la salvo e diventa un post.




Nella foto, uno zingaro lo infila nel culo
alla squadra del presidente di un governo razzista








24 gennaio 2010

Obama è un presidente buono e gentile. Me l'ha detto un alieno di tre metri con la pelle blu.


Insomma, c'è questo pianeta che c'è un minerale parecchio prezioso, anche se non si sa prezioso perché; magari nel futuro serve quello, per farlo rizzare a Berlusconi, chi lo sa.

Comunque.

La solita multinazionale senza scrupoli (diciamo come La Compagnia di "Alien", e infatti, guarda caso, tra i suoi dipendenti pure questa azienda di questo film ha Sigourney) si trova su questo pianeta per estrarre questo minerale. Ovviamente, il giacimento più grosso si trova proprio sotto il culo di una tribù di tizi del luogo, che da quanto si può intuire difficilmente leveranno le tende per far divertire quattro ingegneri cazzoni con le trivelle.

Allora, siccome siamo nel futuro, 'sti qua s'inventano una roba che da dieci piste alla Wii, ossia un sistema che permette alla gente di entare con la mente nel corpo (clonato a partire da DNA alieno e DNA umano) di uno degli autoctoni ostili. L'obiettivo dichiarato è farsi amici gli indigeni per poi infinocchiarli, come avvenuto con i pellirossa, ed il piano pare che dovrebbe anche riuscire bene, visto che pure questi qua come armi c'hanno arco e frecce.

Uno di quelli che mettono dentro questo MMORPG pompato è un ex marine storpio (ah sì, perché non l'avevo detto, ma su questo pianeta ci sono pure degli ex marine al soldo dell'azienda di trivellazione, che non si sa mai, i pianeti alieni possono essere ostili, meglio avere sempre con sé una squadra di invasati armati di M16 sull'automatico). Ecco, ci mettono questo qua, e subito lui si esalta come un dodicenne con in mano un copia di Penthouse solo perché nel nuovo corpo può camminare di nuovo, che, dico io, manco fosse la prima volta che hai un paio di gambe funzionanti.

Il casino è che questo è un coglione che, si capisce subito, appena trova un'indiana abbastanza fica che gliela dà manda affanculo l'America e imputtana tutta la missione, proprio come in "Pocahontas". Meno male che i marine sono guidati da uno con le palle che passa la giornata a pomparsi i tricipiti e spiega subito al pivello di non mettersi tanti grilli per la testa e svolgere il lavoro senza casini.

Sulla prima, pare che la ramanzina abbia effetto, però, tempo che il niubbo impara ad ambientarsi nel suo nuovo ruolo, che subito attacca a far cazzate: impara a rispettare la natura, cavalca bestie alate, supera prove inziatiche, ama gli alberi e si scopa la figlia del capo tribù.

Saputa la notizia, il capo dei marine (uno al cui confronto Borghezio è un terzomondista) decide che è ora di dare un'accelerata ai trattati di pace, e arma i bombardieri.

Quattro missili ed un paio di smitragliate, ed il villaggio che occupava indebitamente la miniera è bello che raso al suolo. Dulcis in fundo, il pilota dall'avatar (sarebbe il nome dei cloni umano-alieni di cui prima) viene pure scaricato dalla sua gnagna indiana, non appena questa scopre che il belloccio faceva il doppio gioco.

E qui, il film sarebbe finito con la vittoria degli umani, senonché il ragazzone, ferito nell'orgoglio, non ci sta ad arrendersi, e decide di riconquistare la bella indigena. Ovviamente, non ha che un modo per farlo: presentarsi con un'auto più grossa. Recuperata così quella che in World Of Warcraft sarebbe come minimo una monta epica (nella foto), torna dalla tribù e li pompa con un discorso stile entrata in guerra dell'Italia a Piazzale Venezia, cosicché cominciano a pianificare il contrattacco (come in "Star Trek: Insurrection").

Ma il capo dei marine non è un coglione, ed ha imparato da Bush che la cosa migliore è sempre l'attacco preventivo. Così, si organizza con razzi e controcazzi e parte per dare agli alieni la lezione definitiva che meritano.

Gli alieni, guidati dal ragazzotto, dal canto loro ci mettono tutto il cuore, eh, per carità, combattono con coraggio e tutto il resto, ma ad andare con lance e pietre contro testate a puntamento automatico l'esito è abbastanza scontato.

Sul più bello, però, quando pare che non ci siano più intoppi verso l'urbanizzazione forzata del pianeta, avviene che il pianeta stesso s'incazza, e, vuoi perché s'è rotto le palle di questo che fanno la guerra sopra di lui, vuoi perché il film dura già da due ore e mezza ed io dovrei pisciare che non te ne dico, manda rinoceronti ed uccelli in massa a fare il culo ai marine.

Resta solo da
seccare il capo dei terrestri, quindi c'è la scena dello scontro finale in cui il tizio suddetto le prende dal pivello e dalla sua ragazza nonostante piloti un robottone di quelli come c'erano in Warhammer.

Finito il bordello, i terrestri vengono rimandati a casa a calci in culo, fatta eccezione per il baldo giovine, che viene dotato dal benevolo spirito del pianeta di un corpo alieno vero, così che possa moltiplicarsi a dovere con la sua amata.

E poi siamo andati a mangiare al ristorante stile vecchio west, e mi sono strafogato di roba non meglio identificata contenente peperoni verdi.




21 gennaio 2010

Operette immorali (pensieri sparsi)


Ieri sera mi è capitato di parlare con Giacomo Leopardi durante una seduta spiritica.
Era molto contrariato per il modo in cui vengono interpretate le sue opere nelle antologie per i licei classici: secondo le sue intenzioni, avrebbe dovuto passare alla storia come il più grande scopatore dai tempi di Omero.

Politica.
Credo che se uno solo si prendesse la briga di leggere le proposte del PD, vi troverebbe un sacco di lati positivi. Un esempio? Sono stampate su carta riciclata.

Anche questo blog lo è. Sono certo che non ve ne eravate accorti.

Altro esempio della bontà delle proposte del PD: la loro ingestione non provoca il cancro.

A proposito di cose cancerogene: lo sapevate che l'eternit lo è?! Sono rimasto allibito quando l'ho saputo. Mia madre lo usa come spezia.

A mio padre non piace.

Ma secondo me la parmigiana, senza amianto, è come se non la mangi.

Ma non parliamo di cucina. Parliamo di qualcosa di cui non sappiate un beneamato cazzo. Parliamo di sesso.

Conosco un antichissimo proverbio giapponese, sul sesso: "Meno parlare, più trombare".

Però non si deve scherzare sui Giapponesi. I giapponesi sono gente seria. Hanno inventato i kamikaze.

E i cartoni animati giapponesi.

E poi kawaizzano tutto. Ma basta con questi discorsi di elogio ai Giappi, non siamo su NumeroZero.

(Comunque, in Giappone la percentuale di crimini violenti è la più bassa del Mondo. Anche se so per certo che si masturbano molto più di noi.)



Maria Ozawa, una che da quanto ho capito
è una sorta di mezza pornostar giappa.
La sua presenza serve unicamente a dirottare
feticisti di gnocca orientale su questo blog.


Cambiando discorso, in questi giorni sono preoccupato, mi sento ansioso. E' che ho come la sensazione che al Mondo non ci sia più nulla di certo su cui poter contare. Ieri, ad esempio, ho portato mio fratello a vedere "Biancaneve e i Sette Nani" (ha diciassette anni, ma è un appassionato), che lo ridavano al multisala. Ecco, alla fine si scopre che Biancaneve era incinta di tre mesi di Brontolo.

E, se ve lo state chiedendo, è Dotto quello gay, a dispetto dei sospetti che sono sempre stati proiettati su Mammolo.



18 gennaio 2010

Del terremoto ad Haiti me ne sbatto il cazzo



Haiti, 13 Gennaio 2010: il paese è devastato da un terremoto della potenza di oltre 30 bombe atomiche. Sconcerto del Presidente USA Obama per la notizia: "Ci impegneremo per produrre atomiche più potenti."

Scatta subito la macchina dei soccorsi: caschi blu, ONU, Nazioni Unite, e poi basta, ho finito i sinonimi.

Ovviamente, non mancano le iniziative solidali: "manda un SMS e dona due euro", "raccolta fondi internazionale", "preghiamo per Haiti", "un pompino per Haiti"*.

*devo smetterla di farmi suggerire le battute da Ratzinger

Be', sapete che vi dico, cari benefattori televisivi dei miei coglioni? Che io non do una lira, stavolta! Non lo mando l'SMS! Non la faccio beneficenza! Non mi sento in colpa per essere nato in un paese ricco!

E lo sapete perché?

Perché ad Haiti, prima del terremoto che ha posto fine alle sofferenze di qualche decina di migliaia di esseri umani, non è che se la passassero poi così bene, sapete?
Ad Haiti, se un bambino di un anno viene estratto dalle macerie, con due probabilità su tre non arriva ai cinque, di anni.
Haiti è l'emblema della povertà del terzo millennio, è un paese definibile del quarto mondo, anche se è "occidentale". Gli haitiani sono ai primi posti delle graduatorie mondiali per malnutrizione, analfabetismo e aspettativa di vita. Vivono in condizioni di estrema povertà e degrado; gli mancano beni di prima necessità come l'acqua potabile ed il cibo. Come se non bastasse, l'AIDS secca più di 120.000 persone all'anno (più del terremoto, quindi) e l'energia elettrica non arriva neanche in tutta la sola capitale.
Ah, sì, Haiti è anche un posto dove un giorno no ed uno sì c'è un sanguinoso colpo di stato volto a rovesciare la democrazia che ancora fatica ad insediarsi in quel paese, ma di questo non ci frega molto, i nemici sono Bin Laden, Ahmadineijadczzosichiama ed i musulmani in genere, i dittatori haitiani sono gente simpatica, non serve esportarci la democrazia, ad Haiti.

Ora, egregi signori preoccupatissimi per le sorti di questo povero popolo, gentili giornalisti intenti a raccontare ogni giorno la tragedia caraibica, simpaticissimi conduttori sempre pronti a ricordarci l'importanza delle generosità, perché, di fronte a questo, non andate a pigliarvela in culo? Perché non me le avete mai dette, queste cosucce? Perché vi siete accorti solo ora di quanto sono disgraziati questi haitiani? Perché non ve la prendete in culo (forse lo avevo già detto)?

Ma soprattutto: se a me, giovane occidentale fortunato che mai ha patito e mai patirà la fame, non fregava un cazzo di Haiti fino a ieri, se fino a ieri ad Haiti sono morti bambini come mosche senza che io ne soffrissi minimamente, se fino a ieri ero molto più preoccupato di riuscire a comprarmi un buon esterno di centrocampo per potenziare l'Inter su PES, mi spiegate per quale motivo adesso che è arrivato il terremoto dovrei fare finta di cadere dalle nuvole, di accorgermi che c'è gente al mondo che sta di merda, di aprire il mio cuore e di sentirmi in colpa?

Sapete perché questa tragedia ci tocca così tanto? Non perché ci interessi di Haiti o degli haitiani, chi se li incula, quelli. Ma perché la fame, la miseria e la morte che loro sperimentano ogni giorno per noi sono fantascienza, roba da telegiornale, roba che "eh il mondo va così io non posso farci nulla". Ma un terremoto che ti rade al suolo una città, quello invece può capitare a tutti, anche a noi, come abbiamo visto nemmeno un anno fa.
Linda Santaguida a "Buona Domenica" mentre sensibilizza
il pubblico sulla gravità della situazione di Haiti







15 gennaio 2010

Il pippone retorico devastante anticapitalista su MTV

Nemmeno ci provo, a partire da lontano, che questa roba è già abbastanza lunga ed illeggibile così com'è. Quello che voglio dire è: MTV è una merda, è uno dei peggiori mostri che il ventennio televisivo di fine millennio abbia partorito. Ora, lo so al mondo ci sono cose più gravi, ma io non sono qui per fare discorsi troppo generali: io sono qui per gettare fango su MTV.

Mettetevi comodi e cercate di sopportare, io dal canto mio cercherò di fare la mia parte inserendo molte righe blank.

MTV non nasce per essere una emittente musicale. MTV è una multinazionale che vende spazi pubblicitari alle major label discografiche, e per questo la sua programmazione dipende solo da chi paga per mandare in rotazione un determinato video. E dato che in più vive in una situazione di effettivo monopolio, il lavoro da fare le risulta pure facile.

Lo spettatore di MTV compra un disco non perché gli piace, non perché apprezza l'artista, ma perché il dato brano in questione lo conoscono tutti. E lo conoscono tutti perché passa sempre su MTV.

David F. Wallace, in "Una cosa divertente che non farò mai più", dice:
"Negli spot rivolti ad un pubblico adulto, fanno vedere persone bellissime in un momento di felicità che rasenta l'illegale, con dialoghi che includono il nome di un certo prodotto, e si suppone che voi sogniate di essere proiettati nel mondo perfetto della pubblicità attraverso l'acquisto di quel prodotto... la vostra capacità d'azione e la vostra libertà di scelta devono essere manipolate, l'acquisto è presupposto del sogno: è il sogno che viene venduto, e non c'è nessun'altra proiezione vera e propria nel mondo della pubblicità".
Qualora vi sia mai capitato di sintonizzarvi su MTV (e vi è capitato, perché siamo nel 2009 e viviamo in quella parte di pianeta), ognuno di voi sa di che cosa parla Wallace. Basta aver visto un qualunque video. 

Perché i video musicali non sono appunto nient'altro che pubblicità. Inserzioni pubblicitarie per vendere musica, per la precisione.

Qualcuno ricorda la locandina di non so quale album di Jennifer Lopez? In detta, sotto la consueta arrapante immagine della portoricana, ai geni del marketing che cosa venne in mente di scrivere? Se proprio non ci arrivate, se vi arrendete, ve lo dico. C'era scritto: "Il nuovo cd dell'artista più sexy del mondo". Qui, con questo semplice, tutto sommato stupidotto ed apparentemente innocuo slogan, i persuasori occulti gettavano con noncuranza la maschera. Basta con anni e anni di ipocrisie, pubblicitarie, sì, ma sempre ipocrisie. Pane al pane e vino al vino, finalmente: il nuovo CD di Jennifer Lopez voi ve lo dovete comprare non per la musica, non per i testi, non perché Fracazzo da Pamplona ci suona un ispirato assolo di calienti nacchere portoricane, no! Voi il CD di Jennifer Lopez ve lo dovete comprare perché Jennifer Lopez è una gnocca, punto. E qui entra in gioco il magico mondo di MTV. Perché insomma, quando voi leggete lo slogan lì sulla locandina a che pensate? Manco a dirlo, ai video con le chiappe di J.Lo, e il cerchio si chiude: Wallace, sogno venduto.

Un trippone con le Converse che si finge nudo e con un orsacchiotto sopra l'uccello
presenta un programma assieme a quella patonza di Megan Fox.
Wow, cos'altro si inventerà MTV per lasciarmi di stucco, la prossima volta?


MTV è il più grande polo mediatico per i giovani di tutto il mondo ed è, come già detto, l'agenzia pubblicitaria delle major label, ruolo nel quale è meravigliosamente efficiente. L'operazione attuata è la stessa di una qualsiasi multinazionale che deve vendere un prodotto dentro un certo mercato. Il target è la fascia di persone che, all'interno del detto mercato, spende la maggiore quantità di denaro: i giovani fra i 14 e i 25 anni. Forte della sua situazione di monopolio, MTV spinge per una crescente massificazione dei gusti e delle tendenze di questa fascia, con una logica consumistica, perché ovviamente più i gusti sono omologati e più è semplice la campagna (è lampante che sia più agevole pubblicizzare poche cose invece che molte).

Per vendere il prodotto, influenza i più giovani, definendone le scelte di consumo future. Perciò non è vero che MTV si limita a "seguire i desideri del pubblico e le sue scelte", tipico ritornello che i capoccia della rete (ma anche del resto delle televisioni commerciali) hanno imparato ad usare contro gli interlocutori sensati. È piuttosto vero il contrario: MTV determina le scelte del pubblico e ne indirizza i gusti e i desideri, in quanto a prodotti musicali, programmi televisivi, mode di vestiario e trend sociali. È essa che dice ai giovani qual è la musica "di qualità".

La strategia è quindi quella di instaurare una dittatura culturale per quanto riguarda l'intrattenimento giovanile e musicale, inglobando in sé tutto ciò che può essere utile per catturare la fetta più ampia possibile di giovani. 

Queste scelte fanno sì che la musica, come prodotto culturale, perda sempre di più significato dal lato dei contenuti, diventando parallelamente immagine. E se la musica, che la senti con le orecchie, diventa immagine, che la vedi cogli occhi, qualcosa che non va ci deve essere.

L'incidenza del fenomeno è tangibile, negli ultimi anni, anche e soprattutto a livello di incremento dei prezzi di dischi e concerti. Un CD in media costa 20 euro, un concerto oltre i 30. La qualità è pessima: lungi dall'aver messo a disposizione al grande pubblico la musica di qualità, MTV ha fatto l'opposto: ha trasformato il mercato musicale in un supermercato dove si paga molto per aver un prodotto scadente.

L’aspetto più grave di questa operazione è però un altro, e cioè il come MTV si mascheri subdolamente da portabandiera di una cultura alternativa a quella del sistema. Il reato contestatole è quello di appropriarsi di culture "contro" per i propri fini, svuotando queste culture di qualsiasi contenuto. E' successo, ad esempio, con quello che MTV chiama Post-Punk(e chiariamo subito che i Joy Division non c'entrano un cazzo): oggi quasi tutti i giovani in giro per il mondo credono che il punk siano gli Offspring o i Sum41! Che ne direbbero i defunti Joey Ramone e Sid Vicious, pace all’anima loro? O con l'Hip-Hop ed il Gangsta-Rap, in cui l'edonismo e l'individualismo più sfrenati sono travestiti da musica "dura" e "da ghetto". Addirittura è successo con un genere storicamente di nicchia e sulle sue come il Metal (da piccolo mi hanno fatto credere per anni che i Poison – i Poison, cazzo! – fossero il gruppo più "duro" del Mondo).

MTV ha ormai raggiunto, di nascosto e in pochi anni, risultati di marketing che altre multinazionali avrebbero impiegato decenni per ottenere: ha costruito un'immagine di marca che gli dà il potere di influenzare direttamente il suo mercato di riferimento. Se la cantano e se la suonano, è proprio il caso di dirlo.

MTV è il fattore dominante del mondo della musica, nel quale dirige non solo l'attenzione del pubblico, ma anche degli altri media: i giornali di musica e i giornalisti musicali, da quando c'è lei, sono praticamente obbligati a seguirla, a seguire i suoi cantanti e i suoi programmi. Ne consegue un impoverimento della ricerca musicale e dell'approfondimento dei gusti, oltre ad un disinteresse per tutto quel settore della musica che non sia succube a questa logica.

Per mascherarsi da polo di un sistema di contro-valori indipendenti, MTV propone un'agenda di temi retorici e populisti che sbandiera in nome della propria immagine, ma che parallelamente nega nei suoi comportamenti.

Qualche esempio? Qualche esempio.

Da una parte si erge a favore della libertà di espressione, ma dall'altro censura le parole scurrili nei video, o le espressioni troppo forti ed estreme, o le scene di nudo dagli anime nipponici che manda in onda in quanto sono trendy.
L'argomento più strumentalizzabile per fare della facile retorica, poi, è chiaramente la cara vecchia ed insossidabile pace nel mondo. MTV usa spesso la Bandiera Della Pace, con l'intento di attirare coloro che si credono di sinistra o pacifisti... la tipica pace all'acqua di rose, insomma. Ma quando MTV usa la parola o i simboli della pace, lo fa sempre in modo ipocrita e populista, e sempre dal punto di vista dell'occidente: in America, si è rifiutata di mandare in onda degli spot contro la guerra, trasmettendo per un anno quelli per il reclutamento nell'esercito americano per la guerra in Iraq! Nel 2003 il premio nobel della presa per il culo l’hanno vinto con Colin Powell, che spiegò ad un folto gruppo di ragazzini la giustizia della guerra, rispondendo a domande pilotate da parte di giovani asiatici, arabi e africani, via SMS. Domande di giovani asiatici, arabi e africani occidentalizzati, chiaramente, non certo domande di giovani di Falluja che si son visti piovere addosso il napalm. Anche perché, dopo il napalm, hai poco da mandare SMS.
Un altro esempio è la campagna anti-fumo di MTV, sponsorizzata dalla Philip Morris, cristo!

Ancora? Ancora.

MTV si fa portabandiera dei diritti umani con la campagna "fight for your rights", ma contemporaneamente i suoi sponsor sono per il 90% multinazionali tra le più bastarde, fra cuiSony, Nestlé, Nike, Coca Cola, che con i diritti umani non hanno niente a che vedere, perché sfruttano bambini, inquinano l'ambiente, producono e vendono armi, fanno assassinare sindacalisti, controllano governi fantoccio nei paesi utilizzati per la delocalizzazione. Anche laMcDonald's è una delle principali aziende sponsorizzanti MTV, che infatti rifiutò spazi pubblicitari al film "Super Size Me", che parlava delle nefandezze dei fast-food.
MTV evita sempre di schierarsi, a meno che non si tratti di demagogia retorica e innocua, tipo: "I malvagi comunisti b irmani mettono la gente innocente in galera, negano i diritti di espressione, tutti dovrebbero potersi esprimere, tutti dovrebbero essere felici come noi, yeaaauuuuuuhhh!!!! Ed ora: pubblicità, restate con noi."
Si vantano di portare avanti campagne per la tolleranza razziale, ma ogni persona di colore che appare sulla loro rete è sempre un misogino illetterato con chili di oro addosso, che parla solo di culi e di party, e i cui principali valori sono gli addominali e gli ammortizzatori anteriori dell'hummer.

I programmi extramusicali sono dei cataloghi di stereotipi. I giovani che appaiono nei programmi di MTV sono gente che non studia ne' lavora, con il portafogli pieno e la testa vuota, e con un livello culturale agghiacciante. Le classi media e bassa non sono rappresentate, perché il messaggio è che il giovane occidentale medio deve sognare di diventare bello, ricco e californiano, altrimenti si sentirà respinto dalla società. In definitiva,MTV porta avanti l'invidia di classe, la propaga, addirittura la sponsorizza.

MTV è insomma portatrice di una cultura consumistica e falsamente alternativa, èun'alternativa al sistema che è prevista dal sistema stesso. In questo intento, fa leva sul desiderio di notorietà di ognuno, ed ogni riferimento a Warhol è puramente cercato. Ogni giorno ci sono infatti i trenta secondi di notorietà del popolo di MTV, vedi l'SMS del tipo:"Siamo Tipa_Figa e Me_La_tiro da Milano e abbiamo votato per Nek perché è un figoooo UUUUUUHYEAAHHAA!!!!!!!!"

Al di sotto di questi esempi lampanti, e guardatevi "TRL" per un po' di sociologia spicciola, ci sono una serie di effetti lobotomizzanti tesi alla più volte detta massificazione dei gusti.

L'obiezione scontata a quest’accusa, di solito è: "Ehi, ma MTV dà spazio anche a band alternative e indipendenti".

Ah-ah-ah, ecco la tipica visione ingenua del mondo.

Allora, breve spiegazione per chi fosse stato distratto dal culo di Shakira: su MTV non c'è alcuna differenza fra il prodotto esplicitamente commerciale e quello che dà ad intendere di non esserlo. Sono tutti al di sopra della linea di galleggiamento del mainstream. Un lampante esempio sono i Green Day, che rilasciarono un'intervista ad MTV in cui dicevano che con il loro album "American Idiot" si schieravano contro la lobotomizzazione che la televisione opera sui giovani - notare la finezza del messaggio subliminale che giunge allo spettatore sprovveduto: "Se MTV fosse una di queste tivù rimbecillenti non trasmetterebbe mai una simile intervista". Per quanto mi riguarda, per lo meno Briteny Spears è sincera e non vuole far credere a nessuno di essere contro lo status quo. Britney Spears è lo status quo, punto, altro che ribellarsi al sistema coi Tokio Hotel.

Due fiche si baciano sul palco agli MTV Music Awards
Minchia, MTV sì che è un'emittente con le palle
che va contro la cultura bigotta e conservatrice
dei nostri genitori! Yeaaaaah!


Fondamentalmente, insomma, è un circolo vizioso peggiore che in quadro surrealista: MTV vende spazi pubblicitari alle etichette discografiche; gli introiti decidono quali sono i gruppi da spingere per l'anno a venire; e via daccapo.

Durante la giornata i loro video passano sessanta volte. Il fruitore della rete, al quarto giorno di indottrinamento, si ritrova a canticchiare istintivamente la canzone. Il giorno dopo può essere che mandi un SMS on le "k" al posto delle "c" a un veejai trendy e chieda di poter vedere quel dato video. Da questo momento in poi parte un devastante effetto domino: il fruitore in qualche modo sente di aver partecipato ad una trasmissione televisiva "cool", quindi è contento, il video in questione aumenta ancora di più i suoi passaggi, le richieste per quel video continuano ad aumentare, le vendite del gruppo esplodono, ed i capoccia di MTV, per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, organizzano l'MTV Day.

Partecipano all’evento solitamente una decina gruppi, quelli che durante l'anno hanno avuto più successo, hanno venduto più copie di loro dischi o dei loro singoli. Grazie a cosa? Al loro valore? Può essere, ma, in larga parte, il loro successo è dovuto al passaggio ossessivo, martellante, di cui i loro video, ossia le loro pubblicità, hanno fruito all'interno della programmazione della rete televisiva.

In questo modo MTV premia il pubblico con il concerto gratuito delle sue star preferite (sono diventate tali grazie a MTV stessa), permettendo in realtà ai gruppi di fruire di un'ulteriore esposizione mediatica. E il cerchio è completo, tutto torna: i l circo della musica di plastica, la fiera del gusto indotto, l'acquisto compulsivo di un prodotto commerciale... insomma, un regalo interessato, come la cena che ti pago con la speranza di farmela dare a fine serata. Perché MTV, oltre al concerto gratis, ti regala anche ventiquattr’ore di musica gratis al giorno.E se accetti troppi regali da qualcuno, alla fine diventi la sua puttana.

All'MTV Day si può osservare una situazione tipicamente esemplificativa: se gli artisti cantano il singolo del video, tutti impazziscono e cantano le parole a memoria; poi, quando ci sono le canzoni di cui non esiste il video, nessuno le conosce, tutti sono spenti, disattivati, senza credito residuo.

Si assiste così all'ignobile spettacolo di questo concerto, dove l'ormai sterminata "MTV generation" si presenta e impazzisce per tutti quei gruppi che vede alla televisione, indipendentemente dal genere musicale, dalle canzoni, da cosa dicono i testi.

Perché MTV ha operato miracoli biblici nel campo dei gusti musicali! È riuscita nell’impresa di far amare contemporaneamente i Blink182 e Natalie Imbruglia, gli Incubus e Anastacia, i Subsonica e Geri Halliwell, i Depeche Mode e Tiziano Ferro. In pratica, propaga l'ignoranza musicale a tutti i livelli (se ti piace tutto è come se non ti piacesse niente).

Eppoi c'è sempre la fiera del messaggio giovanil-noglobal- sinistrorso-iperretorico, per cui si grida "No alla guerra!", "No alla dittatura in Nord Korea!", e altri slogan demagogici random, intervallati da spot di multinazionali finanziatrici di guerre civili in tutto il globo.

La qualità è scadente, ma questo non interessa al popolo di MTV, che vuole solo consumare, riconoscere il ritornello, cantarlo indipendentemente da cosa dice, scaricare la suoneria e fare urli senza senso per convincersi che nel mondo va tutto bene. Ma soprattutto, al popolo di MTV interessa apparire, possibilmente con un taglio di capelli figo.

A tutto questo aggiungiamo l'irritante questione dei VeeJai, fotomodelli sponsorizzati che non sanno niente di musica (li avessi sentiti una dico una cazzo di volta definire un gruppo quantomeno "orecchiabile" o "tecnico", invece che "cool" e "forte").

A tutto questo aggiungiamo il messaggio rimbecillente quotidiano.

Aggiungiamo che senza MTV nessuna band si sarebbe mai fatta sponsorizzare dalle marche di vestiti (tirata d’orecchie gigantesca ai Korn), perché non ve ne sarebbe motivo, se non dovesse comparire in TV sessanta volta al dì.

Certo, è vero, a volte ci sono video di gruppi validi; alle tre di notte è possibile che passino i Black Rebel Motorcicle Club; a volte ho visto roba degli Iron Maiden o addirittura degliHammerfall; Coppola è una persona intelligente (ammesso che lavori ancora per loro). Ma non è questo il punto, perché anche se il cento percento della programmazione fosse fatta di musica di qualità, il fenomeno sarebbe comunque preoccupante, dato che non è il livello musicale di per sé il punto (in fondo si tratta di gusti), ma il modus operandi.
Perché la questione è che la musica è una forma di espressione, e perciò non contano niente le classifiche e le vendite, ma conta tutto quello che è fatto con il cuore e con la testa. Pettinatura esclusa.

(Fine dell'arringa, tornate pure a cercare di battere il Barcelona in finale di Champion's con la difficoltà di PES settata su "Campione")



[Questa sfrantumatura a grana fine di coglioni è stata scritta "avvalendosi del principio del no copyright, e della creatività postmoderna", come ha già detto uno dei suoi tanti co-autori, ovvero trattasi di un libero copia&incolla di un testo che da quasi dieci anni, tra alterne modifiche, gira per il web, con tagli, aggiunte, considerazioni e chicche personali. Tutto questo per avvertire lettore_rompiballe che sì, lo so che non è tutta farina del mio sacco, quindi risparmiati di stracciare il cazzo più di quanto non l'abbia già fatto la lettura di questo mattone in calcestruzzo precompresso].